Concorso di scrittura "La città il Medioevo": due studentesse del Liceo Musicale premiate a Narni


Due studentesse frequentanti il primo anno dell'indirizzo Musicale del nostro Liceo "Santa Rosa da Viterbo" hanno trionfato con i loro racconti nel concorso nazionale di scrittura creativa “La città e il Medioevo”, indetto dalla Società Archeoares S.n.c., in collaborazione con l’Associazione Corsa all’Anello, nato per  promuovere e diffondere la cultura del patrimonio di Narni e della Corsa all’anello. Il concorso è diretto agli studenti delle scuole secondarie di I e II grado italiane statali, paritarie e non paritarie e prevede due distinte sezioni con due medesimi concorsi, entrambi dal titolo “La città  e il Medioevo”, uno rivolta al primo biennio della scuola secondaria I grado, e uno rivolto al primo anno delle scuole superiori.

La premiazione, che si è tenuta lo scorso 4 maggio all'interno del Museo Multimedievale di Narni, ha visto le due studentesse Matilde Pace e Sofia Pellegrini posizionarsi rispettivamente al primo e secondo posto nella classifica riguardante il primo anno delle scuole secondarie di secondo grado.

Abbiamo dunque pensato di realizzare un'intervista per conoscere meglio le due vincitrici e scoprire qualcosa di più sui loro elaborati.

Intervista a Matilde Pace realizzata da Veronica Corso

Ciao Matilde, piacere di conoscerti. Puoi parlarci del racconto che hai scritto?

"Ciao. Il racconto che ho presentato si chiama Il Monastero di Caterina. Narra la storia di un cavaliere che combatte la battaglia dei Vespri tra Angioini e Aragonesi e che però trova la morte sul campo, lasciando la figlia e la moglie. Le due si vedono costrette a un trasferimento perché la moglie aveva trovato un altro compagno a Palermo che però 'tifava' per gli Aragonesi,  mentre il cavaliere era dalla parte degli Angioini. A un certo punto l'uomo, ormai anziano, decide di dividere il patrimonio tra le sue due figlie (biologica e non): alla figlia biologica non va bene questa spartizione e decide quindi di incolpare Mobilia (la figlia della compagna) di stregoneria. Cominciano a girare voci su di lei, fino a quando un giorno viene arrestata e finisce in una cella. La madre riesce a distrarre una guardia e a prendere il posto della figlia in prigione, indossando anche il suo mantello: in questo modo la madre si sarebbe sacrificata e sarebbe andata al rogo al posto della figlia. La ragazza viene portata in una torre alta, da cui si vedeva la piazza principale di Palermo, dove sarebbe stata bruciata la madre. La madre alla fine muore e la figlia decide di fare un voto a Dio, giurando che se sarebbe riuscito a liberarla gli avrebbe tenuto fede sempre. Mobilia alla fine decide di fondare un monastero per tutte le donne che venivano accusate di stregoneria, chiamato il Monastero di Caterina. E a Palermo in una delle piazze principali c'è proprio un Monastero che si chiama così. Questo racconto è incentrato sul tema del rapporto tra mamma e figlia e il forte legame che spinge l'una a sacrificarsi per l'altra".



Intervista a Sofia Pellegrini realizzata da Sofia Perello

 Ciao Sofia, lieta di incontrarti. Ci racconti qualcosa sul tuo lavoro per il concorso di scrittura?

"Ciao, con piacere.  Per scrivere il mio racconto, dal titolo Gemma e Giovannantonio, mi sono ispirata ad alcuni documenti che il Museo Multimedievale ci ha messo a disposizione, trovando un personaggio che potesse ispirarmi nel mio lavoro. Alla fine la mia scelta è ricaduta su un condottiero del tempo di nome Giovannantonio: sul sito sono potuta risalire a diverse informazioni riguardanti la sua famiglia e da lui, il primogenito, ha avuto inizio il racconto. Giovannantonio è in battaglia con suo zio quando viene ferito e poi portato in un ospedale per ricevere le cure. Le sue condizioni sono serie e in un primo momento non si sveglia: in sogno gli appare una donna misteriosa. Nel frattempo viene a scoprire che suo zio, morto nella stessa battaglia, gli ha lasciato in eredità una cospicua somma in denaro, con cui il protagonista decide di acquistare un castello. Lasciato l'ospedale Giovannantonio raggiunge il castello e comincia a esplorare le diverse stanze, ma si sente poco bene e torna a letto per qualche giorno. Un giorno si trova nella stanza degli affreschi e accade qualcosa di strano: i dipinti alle pareti iniziano a prendere vita e dalla sala principale giunge una musica; l'uomo raggiunge la sala e vi trova la misteriosa donna che gli era apparsa in sogno che danza sulle note della canzone. I due personaggi iniziano a conoscersi e a scambiare frequenti conversazioni. Passano dei mesi e Giovannantonio comunica alla donna che l'indomani sarebbe uscito dal castello per incontrare un uomo importante: di fronte alle sue parole la donna si infuria e - dopo che lui le dichiara il suo amore - sparisce per sempre. Il racconto termina con il protagonista che si trova all'interno di una locanda in stato di ebbrezza e racconta ai presenti della donna che gli era apparsa in sogno e che aveva poi incontrato, ma tutti lo prendono per pazzo: in chiusura viene colpito alla testa da uno degli avventori del bar e muore".


Complimenti a entrambe le studentesse per il risultato ottenuto: oltre alla passione per la musica si sono dimostrate anche delle abilissime scrittrici e conoscitrici dell'epoca medievale! 


Sofia Perello e Veronica Corso 

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